oil on canvas 71 x 108 cm signed and dated in the lower left corner: G Canella 1844
Provenance
Bergamo, Giuseppe LocatelliBergamo, Vincenzo LocatelliBergamo, Caterina Tavecchi and Pietro BerizziBergamo, Giacomo BerizziBergamo, private collection
Literature
R. Mangili, essay in F. Mazzocca (curated by), Piccio. L'ultimo romantico, Cremona, Centro Culturale Santa Maria della Pietà; 24 february - 10 june 2007. Milano, 2007, pp. 197-201 (with previous bibliography)
Specialist Notes
Nel 1844 Giuseppe Canella consegna per primo a Giuseppe Locatelli di Bergamo, un paesaggio che sarà parte di un ciclo di quattro dipinti - i più grandi paesaggisti dell'epoca in ambito lombardo - che qui, per la prima volta in assoluto, si presentano nella loro integrità. Con straordinaria perizia da fiammingo, Canella segue una logica di ombre e luci ad incastro quasi da tarsia, inserendo con un colpo di teatro il tronco sradicato e franato nella corrente; vive pure le figure che animano il paesaggio, raccontate con un senso arioso e non bambolesco.Nel 1848 è la volta di Pietro Ronzoni che si sintonizza sul classicismo seicentesco alla Lorrain e sugli esempi visti a Brera di D'Azeglio, attento ad un tonalismo molto preciso in linea con la pittura pre-unitaria.Rarissimo e forse fulcro assoluto del ciclo, il magnifico paesaggio di Piccio - che il pittore orgogliosamente firma e data al 1859 - di una modernità fuori dagli schemi per i colleghi dell'epoca; il dato del naturalismo verista è qui, infatti, mescolato alla narrazione sacra facendone un'apparizione contemporanea, addirittura sull'Adda, quasi a sottolineare il sacro nella natura.Qualche anno dopo, e ne abbiamo prova in una lettera datata 1863 che ne segna il termine ante quem, Giacomo Trecourt scrive all'amico Daniele Farina: "Il signor Giuseppe Locatelli possiede, fra le altre cose del Piccio, un paesaggio che fa scomparire in confronto due bellissimi quadri, del Canella l'uno, l'altro del Ronzoni"; fu in quel momento che verosimilmente iniziò il suo paesaggio, contraddistinto dallo specchio d'acqua e da un senso scapigliato che anticipa molte conquiste in là da venire.I quattro paesaggi insieme erano stati sistemati in un vano ovale dall'ottima acustica e venivano amplificati nella loro dimensione e fattura dalle cornici - peraltro ancora conservate e che parimenti presentiamo all'incanto - dorate e modellate a pastiglia. Un insieme museale e sontuoso, come ancora si mostrano qui, al pubblico.
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